Perché fare la Fiera dI San Luca nel 2020?
Rispondiamo alle critiche spiegando le motivazioni
Organizzare una fiera così importante come quella di San Luca è sempre molto difficile quanto complicato.
Se a queste difficoltà si sommano un periodo eccezionale come quello che stiamo attraversando e un preavviso di poche settimane per procedere alla realizzazione, allora l’impresa ha davvero il sapore di una “missione impossibile”.
Nonostante tutto, noi di Rete Valdera abbiamo accettato la sfida, avventurandoci in un tunnel che ci ha tenuto sotto pressione per settimane, con la costante ansia e preoccupazione di non riuscire ad essere pronti nei tempi giusti.
Oggi possiamo dire che ce l’abbiamo fatta, è il risultato, siamo certi, è qualcosa che andrà al di là delle aspettative di molti, perché l’edizione numero 549 della fiera di San Luca sarà qualcosa di innovativo e propositivo.
Non staremo in questo articolo a ricordare tutte queste novità, perché sono presenti nella pagina del programma, il quale illustra chiaramente lo sforzo compiuto per creare un vero e proprio villaggio fieristico su due diverse zone e che molteplici aspetti, dalla gastronomia all’artigianato, dall’intrattenimento al sociale, dall’inclusione alle esperienze sensoriali.
Rete Valdera ha messo in campo una squadra che è riuscita, in tempi record, a realizzare molto di più di quanto potesse essere anche solo ipoteticamente programmabile.
Va dato merito anche all’amministrazione comunale di averci fornito tutto il supporto necessario, anche in tempi molto stretti rispetto agli standard burocratici.
Ma come detto all’inizio di questo articolo, la fiera di San Luca 2020 si svolge in delle condizioni assolutamente eccezionali a causa delle normative anti covid, che richiederanno la massima attenzione e collaborazione da parte di tutti i partecipanti.
E proprio perché stiamo vivendo un momento molto difficile, non sono mancate le critiche di alcune persone, soprattutto sui social network.
C’è chi ha paura, chi grida all’ingiustizia, chi ci accusa di mancanza di responsabilità, chi addirittura arriva ad attaccarci duramente.
Lo sapevamo, era prevedibile e quindi ce lo aspettavamo.
Avremmo potuto far finta di niente, ignorando tutto e tutti, perché eravamo nella condizione di poterlo fare.
Ma la nostra missione è la comunicazione, per questo motivo non solo non abbiamo voltato lo sguardo altrove, ma abbiamo pazientemente risposto e colloquiato con tutti coloro che hanno manifestato il loro dissenso.
Lo abbiamo fatto in modo ragionato, garbato, con i giusti toni e una buona dose di pazienza.
Queste critiche sono lo 0,2% del totale delle persone potenzialmente interessate alla fiera che abbiamo contattato attraverso le nostre pubblicità on-line, quindi se da una parte ci rammarica averle ricevute, dall’altra siamo consapevoli che si tratta di una netta minoranza rispetto al totale delle persone che invece vedono in questo evento un momento di aggregazione, un messaggio positivo per aiutare tutta la comunità a superare questo difficile momento.
Una minoranza, come abbiamo detto, ma non per questo non importante.
Quindi abbiamo deciso di condensare in un breve video il senso delle due principali risposte che ci siamo trovati a dare sui social network in questi ultimi giorni che ci stanno rapidamente avvicinando all’inizio della fiera di San Luca.
Un video molto breve, senza fronzoli, affidato a Maurizio Panicucci.